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Puzzle bruegel

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Bruegel Il Vecchio

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L’ arte di Brueghel il vecchio è caratterizzata dal magnifico incontro tra pittura e racconto della vita quotidiana del sedicesimo secolo

La storia di Bruegel il Vecchio

Brueghel Pieter il Vecchio fu un pittore, disegnatore e incisore, il più grande artista della prima metà del Cinquecento nel nord Europa.
Tuttavia la documentazione circa la sua carriera è piuttosto scarsa.
Quello che è noto su Bruegel il Vecchio deve alla biografia estremamente elogiativa di Karel Van Mander, pubblicata nel 1604.

Bruegel, o Brueghel nacque a Breda in torno al 1525 e morì il 5 settembre 1569 a Bruxelles.
È generalmente indicato come il Vecchio per distinguerlo dal figlio primogenito, Pieter Bruegel il Giovane. Anche il secondogenito Jan Bruegel il Vecchio seguì le orme paterne e così pure il nipote Jan Bruegel il Giovane.

Pieter imparò a dipingere nella scuola dei pittori Pieter Coecke van Aelst e Jérôme Cock ad Anversa.

Negli scritti di Van Mander si può intuire che Brueghel fosse un mercante di stampe  e che nel 1552 intraprese un viaggio in Francia e in Italia, soggiornò a Roma e si spinse fino in Sicilia.
Nel 1553 durante il soggiorno in Italia, tappa obbligata per i pittori dell’Europa del Nord, lavorò nell’atelier del pittore di miniature Giulio Clovio a Roma.

“Si diceva che avesse ingoiato tutti i monti e le rocce, quando era nelle Alpi, per risputarli in forma di tavola dipinta”.

Scriveva così Karel van Mander, il primo biografo di Pieter Brugel il Vecchio, il grande pittore fiammingo che meglio di chiunque altro ha saputo dare voce alle tradizioni e ai passatempi della cultura popolare, ai cacciatori infreddoliti nella neve, alla bellezza degli scorci naturali, consegnandoci la cronaca di un’umanità dipinta con i colori della terra, talvolta ritratta nei suoi istinti più bassi, con precisione lenticolare e priva di qualsiasi idealizzazione.

La pittura di Bruegel il Vecchio

Nel 1563 lasciò Anversa per trasferirsi a Bruxelles, dove morì il 5 settembre del 1569. Rimase attivo fino al momento della morte quando i suoi figli Jan, Pieter. Dopo aver iniziato la sua carriere copiando Jérôme Bosch, Brughel sviluppò un proprio stile personale.
Infatti dipinse la vita dei contadini, la semplicità del loro modo di vivere immersi nella natura. La precisione dei dettagli permette di vedere in modo realistico la vita dell’epoca.

“La natura era meravigliosamente felice nella sua scelta quando, in un oscuro villaggio nel Brabante, ha scelto il talentuoso e spiritoso Pieter Breughel per dipingere lei e i suoi contadini, e per contribuire alla fama eterna della pittura nei Paesi Bassi”

Le opere di Brugel il vecchio sono cariche di dettagli e di un movimento a tratti convulso, a tratti appena accennato. I dipinti di Bruegel individuano nel disegno un valido strumento per lo sviluppo di soluzioni pittoriche d’effetto, grazie a uno studio, anche dal vero.
Infatti basti pensare agli schizzi realizzati durante il suo ritorno dal viaggio in Italia, nel cuore dei paesaggi alpini del mondo naturale, poi risemantizzato in forme che mescolano fattezze reali e immaginarie.

Fu questa versatilità, maneggiata con sapienza, a permettergli di firmare la quarantina di lavori sopravvissuti allo scorrere del tempo dalla poderosa Torre di Babele alla Strage degli innocenti fino alle Nozze contadine.
Bruegel morì a Bruxelles, nel 1569, e fu sepolto nella chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, dove erano state celebrate le sue nozze, lasciando in eredità al mondo una lunga dinastia di pittori.

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