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19,99€ – 25,00€
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Il puzzle Ninfee Monet ritrae uno dei soggetti più belli e ricercati della serie delle ninfee del pittore Claude Monet. I giochi di luce, i colori brillanti, l’intensità delle pennellate fanno di questo puzzle d’arte un vero capolavoro da terminare e da appendere nella propria casa: un vero quadro d’arte.
Questo puzzle è momentaneamente esaurito.
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Il puzzle ninfee Monet è un meraviglioso modo per scoprire le emozioni che solo un’opera d’arte impressionista sa regalare.
Per gli amanti della natura, dei fiori, e per chi ricerca una pace interiore, questo puzzle fa al caso suo.
L’acqua calma, la meraviglia di questi fiori e i colori brillanti rendono questi dipinti di Monet unici e davvero emozionanti.
Il puzzle Ninfee Monet o Water lilies da 1000 pezzi della marca Bluebird è un bellissimo puzzle d’arte impressionista.
Il soggetto è molto ricercato e noi lo proponiamo nella versione classica in verticale.
I colori del puzzle sono vivi e molto fedeli al dipinto orginale, i dettagli e la stampa molto curati. I tasselli del puzzle sono spessi e robusti e l’incastro è buono.
Numero pezzi 1000 | Marca Bluebird | ||
Dimensioni puzzle (cm) 69 x 47,8 | Dimensioni scatola (cm) 33 x 23 x 4 |
Scatola elegante
colori billanti
Opera d'arte famosa
passione fiori
Puzzle 1000 pezzi
Griglia standard
Il puzzle Ninfe Monet da 1000 pezzi, formato panoramico della marca Eurographics è un bellissimo puzzle d’arte impressionista.
Il soggetto è molto ricercato e noi lo proponiamo nella esclusiva edizione Eurographics.
I colori del puzzle sono vivi e molto fedeli al dipinto originale, i dettagli e la stampa molto curati. I tasselli del puzzle sono spessi e robusti e l’incastro è ottimo.
Numero pezzi 1000 | Marca Eurographics | ||
Dimensioni puzzle (cm) 99 x 33 | Dimensioni scatola (cm) 35 x 13 x 9 |
Scatola ben rifinita
Splendida idea regalo
Opera famosa
Colori brillanti
1000 pezzi
Griglia standard
Il senso reale e ultimo della pittura “en plein air“, che Monet aveva praticato per tutta la vita, trova la sua piena realizzazione e il suo culmine ideale nella scelta di dipingere quell’opera straordinaria da lui stesso costruita, inventata e resa armonica e pittorica, il giardino di Giverny.
Proprio immergendosi in quello spazio immaginato e progettato, in quel paradiso recintato, della sua fantasia artistica, Monet è riuscito a integrare perfettamente un luogo fisico e reale con la sua pittura, sviluppando il soggetto naturale da ritrarre in anticipo sulla stessa realizzazione del quadro.
Questa operazione, che sembra essere tutta intellettuale, in realtà contiene l’essenza poetica e ideale di tutta l’opera di Monet, rivolta verso una continua ricerca di fusione con la bellezza inafferrabile della natura.
Gli ultimi ventinove anni della sua vita Monet li dedicherà a dipingere le famose Ninfee, ossia duecentocinquanta variazioni pittoriche di un unico e poetico tema, che segnano il culmine creativo ed espressivo dell’artista e il suo ingresso ufficiale nel nuovo secolo.
Nell’estate del 1897 Monet aveva invitato, nella sua casa di Giverny, Maurice Guillemot, giornalista della “Revue Illustrée”, perché potesse documentare l’inizio di quella straordinaria serie. Il giornalista descrisse il pittore mentre dipingeva sulla barca nel mezzo del suo giardino acquatico, passando da una tela all’altra durante il trascorrere delle ore.
Le Ninfee di Monet è una serie di circa 250 dipinti ad olio del famosissimo pittore impressionista Claude Monet. In questa grandiosa opera il pittore francese raffigura il suo giardino fiorito nella sua casa di Giverny.
Pensare che questo soggetto non sia essenziale nella crescita artistica di Monet è un gravissimo errore. Infatti Monet “le ninfee” è stato un soggetto che ha monopolizzato la sua produzione artistica negli ultimi trent’anni della sua vita. Inoltre gli effetti luminosi sono il più grande risultato che Claude Monet abbia mai raggiunto considerando per di più che molte delle opere furono dipinte mentre Monet soffriva di cataratta.
Infatti il progetto delle Ninfee, nacque come naturale conseguenza dell’opera di trasformazione botanica del giardino della tenuta di Giverny, che Monet aveva realizzato con grande cura e passione.
Inoltre per Monet il giardinaggio si accordava con la sua sensibilità cromatica e pittorica e con la sua cultura artistica. Le aiuole variopinte, le numerose specie floreali, i glicini, gli iris, le siepi, il prato, gli arbusti con le loro fronde ombrose e i famosi pioppi erano gli elementi di una composizione armonica e impressionista.
Infatti la realizzazione di opere a carattere vegetale era perfettamente costituita da un “effetto a macchie” di colori brillanti e luminosi.
Tuttavia fu lo stagno con le ninfee, costruito su un terreno attiguo al giardino della villa, oltre i binari della ferrovia, a stimolare in particolar modo la fantasia pittorica e lo studio della composizione “acquatica” di Monet. Per questo oltre alle ninfee galleggianti sullo specchio d’acqua, Monet aveva piantato, tutto intorno, salici piangenti e piante esotiche costruendo, anche, un ponticello tipico del giardini giapponesi.
La luce fu l’elemento più importante per gli impressionisti. La variante fondamentale nell’interpretazione della natura e della realtà e nella definizione dell’effetto atmosferico nella composizione pittorica.
Inoltre dipingendo direttamente dal vero, all’aria aperta e di fronte alla mutevolezza del soggetto, gli impressionisti sentirono, la necessità di utilizzare una tavolozza nuova. I colori e le tonalità cromatiche scelte sono inedite, quali il verde smeraldo, il giallo di cadmio, il giallo di zinco e il blu oltremare.
L’utilizzo di tali colori a olio sintetici, diffusi tra il 1840 e il 1860 e acquistabili in pratici tubetti, facilmente trasportabili, aveva ulteriormente favorito l’interesse per la resa dell’istantaneità multiforme dell’immagine e della luce solare.
Tuttavia Monet riteneva che fossero colori troppo grassi e spesso li diluiva con l’acqua o li spremeva, prima di usarli, su della carta assorbente per estrarne l’olio.
La tecnica pittorica di Monet si sviluppa, sostanzialmente, sul diverso grado di saturazione dei colori, ossia sul contrasto tra una pennellata luminosa e trasparente e un’altra opaca e pastosa. Gli strati cromatici sottili apparivano luminosi attraverso il bianco dell’imprimitura della tela, a tal punto che la grana rimaneva visibile.
Inoltre le opere di Monet dimostrano, la completa adesione alle contemporanee teorie ottiche dell’accostamento dei colori complementari come, per esempio, Campo di papaveri presso Giverny, del 1885, interamente giocata sulla simmetrica alternanza dei toni cromatici complementari del rosso e del verde.
Infine l’ultimo capitolo di Giverny, dedicato al pittoresco giardino e al suggestivo stagno delle ninfee, farà giungere questo processo pittorico di Monet a una completa maturazione. Infatti durante questo periodo arriverà all’apice della forma costituita da libere pennellate astratte e senza tempo.
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