| Numero pezzi | |
|---|---|
| Marca | |
| Artista | |
| Difficoltà | |
| Dimensioni puzzle | 28,8 cm x 42 cm |
| Dimensioni scatola | 38 cm x 26,5 cm x 5,5 cm |
| EAN | 594750287437901 |
5 motivi per acquistare i nostri puzzle d'arte
14,90€
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Regalare il puzzle per bambini 5 anni “La volpe e la cicogna” da 240 pezzi è uno splendido modo per scoprire una delle favole più famose di Fedro adattata in seguito da Jean de La Fontaine. Puzzle Arte è fiera di presentarvi una meravigliosa edizione della marca D-Toys illustrata da Kónya Albert Attila.
Questo puzzle è momentaneamente esaurito.
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Il soggetto del puzzle per bambini 5 anni “la volpe e la cicogna” prende ispirazioni da una delle famose favole per bambini rielaborate da Jean de La Fontaine. Questa favola fu scritta inizialmente da Esopo, poi in seguito ripresa da Fedro, la Fontaine e Trilussa.
Puzzle Arte ha deciso di regalare a tutti voi genitori amanti dei puzzle e dell’arte la possibilità di passare un fantastico momento di intimità, cultura e divertimento con i vostri bimbi. Infatti mentri componi i 240 pezzi di questo meraviglioso puzzle bambini per 5 anni della marca D-Toys puoi raccontare questo stupenda favola senza tempo. Piano piano i personaggi prenderanno forma sotto le vostre mani e potrai spiegare al tuo bimbo il significato profondo insito in questo racconto.
Il puzzle per bambini 5 anni “la volpe e la cicogna” è consigliato per bimbi che hanno sviluppato già una buona manualità e coordinazione mano-occhio ma con l’aiuto di un genitore anche i bimbi più piccoli possono cimentarsi in questa sfida.
I robusti tasselli di grandi dimensioni e l’illustrazione con colori decisi e bordi netti e ben definiti aiuta la composizione del puzzle anche da parte dei più piccoli. Infatti vi ricordiamo che, soprattutto per i bambini, comporre un puzzle non deve mai essere una frustrazione ma sempre un divertimento. Quindi calibrate sempre correttamente la difficoltà del gioco in base alle capacità del vostro bambino.
L’illustrazione del puzzle per bambini 5 anni “la volpe e la cicogna” è ad opera dell’illustratore rumeno Kónya Albert Attila.
Il puzzle per bambini 5 anni “la volpe e la cicogna” da 240 pezzi della marca D-Toys è uno splendido esempio di come poter coniugare la passione per i puzzle e per l’arte e l’amore per i propri bambini.
Il soggeto è ripreso da una delle favole pià famose e conosciute inizialmente presenti nella raccolta delle favole di Esopo. In seguito questa favola è stata ripresa da numerosi auotri fra cui la Fontaine.
Le linee del puzzle sono decise, i colori brillanti e i dettagli accurati e ricercati. I grandi tasselli del puzzle sono robusti e l’incastro è di ottima qualità. Questo li rende perfetti anche per le piccole manime di un bimbo di circa 4 anni.
 | Numero pezzi 240 |  | Marca D-Toys |
 | Dimensioni puzzle (cm) 68,8 x 48 |  | Dimensioni scatola (cm) 34,5 x 22,5 x 5 |
Scatola ben rifinita
Splendida idea regalo
Fiaba famosa
La Fontaine
240 pezzi
Griglia media
Comare volpe godeva fama di grandissima furberia e ne andava molto orgogliosa. Tuttavia non era mai riuscita a giocare un tiro alla cicogna.
La cicogna era diffidente: nessuno poteva vantarsi di averla raggirata; comare volpe decise di riuscirci lei.
Pensa e ripensa le parve finalmente di aver trovato e stabilì di invitare la cicogna a pranzo.
Un invito a pranzo è la cosa più innocente del mondo, e la cicogna accettò senza farsi troppo pregare. Nel giorno fissato, mise in testa il suo bel cappello primaverile guarnito di un gran nastro, e andò dalla volpe.
La volpe aveva fatto le cose per benino, preparando la tavola sotto il pergolato, coperta con una bella tovaglia bianca, su cui erano disposti i piatti, i bicchieri e il fiasco del vino. C’era anche un bel cestino colmo di fiori profumati.
La cicogna sedette tutta allegra e piena d’appetito, ma la volpe arrivò dalla cucina portando soltanto una pentola di brodo.
“Mia cara amica, ho soltanto brodo” disse, ridendo sotto i baffi “ma ti assicuro che è squisito, fatto con carne tenerissima di vitello. Buon appetito!”
E, dopo essersi allacciata il tovagliolo, incominciò a bere avidamente.
La povera cicogna, invece, rimase con un palmo di naso: il suo piatto era largo e basso, perciò riusciva appena a tuffare nel brodo la punta del becco. Impossibile trangugiarne una goccia!
“Non lo vuoi? Non ti piace?” chiese la volpe sorniona.
“Veramente, io ...” — balbettò la cicogna; ma la volpe l’interruppe: “Non voglio forzarti. Lascia pure il brodo. Lo bevo io.”
La cicogna se ne andò delusa e stizzita, mentre la volpe rideva a crepapelle.
Ma due giorni dopo fu la cicogna a invitare la volpe.
“Amica mia vuoi venire a pranzo da me, domani?”
“Senz’altro!” rispose la volpe contenta. E il giorno dopo andò.
Anche la cicogna aveva apparecchiato sotto il pergolato con due tovagliette eleganti e ramoscelli di fiori. La volpe si leccò le labbra, perché sentiva venire dalla cucina un profumo delizioso. Ma quando la cicogna portò il pranzo,
ebbe davvero una sorpresa : infatti il cibo non era servito in piatti, ma in vasi panciuti dal collo lungo e stretto.
La cicogna vi infilò il becco e incominciò a estrarre i saporiti bocconcini; la volpe tentò invano di arrivare fino al fondo del vaso.
Il suo muso non superava nemmeno l’imboccatura, e inutilmente si scorticò i baffi nel tentativo di spingerlo più giù.
“Non hai fame, amica mia?” chiese la cicogna sorniona. “Non è di tuo gusto questo intingolo? Mi dispiace, perché non ho preparato altro.”
“Veramente io…” balbettò la volpe. Ma la cicogna l’interruppe.
“No, no, non voglio forzarti. Mangerò io la tua parte.”
E infatti, in un batter d’occhio, ripulì anche il vaso della volpe.
“Grazie della compagnia, cara amica. Mi dispiace solamente che tu abbia
mangiato così poco” disse più tardi la cicogna, accompagnando la volpe fino
al cancello del giardino.
E la volpe se ne andò, contenta di avere il pelo rosso, perché così non si
vedeva che era rossa per la vergogna. «Chi la fa, l’aspetti » dice il proverbio!
La morale della favola “la volpe e la cicogna” è tanto semplice quanto importante: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te.
Questa morale riprende l’insegnamento della Regola d’oro.
La regola d’oro è una legge presente in tutte le principali correnti religiose e sapienziali delle diverse culture del mondo. Assume infatti al valenza di sintesi di tutti i codici etici universali.
Infatti la presenza della Regola d’oro risale, già al 3000 a.C. nella tradizione vedica indiana, “Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te; e desidera per gli altri quello che desideri e aspetti per te stesso.”
Tra le più antiche e note citazioni della Regola d’oro possiamo fare riferimento a Confucio, vissuto in Cina nel periodo tra il VI e V secolo a.C.
Mentre nel giudaismo la Regola d’oro appare dal 200 a.C. nel libro di Tobia, poi elaborata in accezione positiva nell’insegnamento di Gesù Cristo: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te.”
Nell’età medievale verrà inserita nella Regola di san Benedetto e in quella di san Francesco d’Assisi.
Oggi più che mai, la Regola d’oro merita ai nostri tempi un’attenzione particolare, non perchè una regola religiosa, ma proprio perchè ha la valenza di regola “laica” universalemtne condivisa. Infatti, rispettando e promuovendo questo isnegnamento, soprattutto in ambito, in continuità con le più antiche tradizioni culturali e religiose, possiamo cercare di creare percorso esistenziale nel quale la fraternità sia una scelta consapevole e condivisa da tutti.
Complimenti!
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