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Scopri i puzzle La Fontaine
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Jean de La Fontaine (1621-1695) fu uno dei maggiori esponenti del classicismo francese. Uno scrittore e poeta francese autore di celebri favole con animali come protagonisti.
La giovinezza e le prime opere
Il padre, sovrintendente di Château-Thierry, comune ad est di Parigi, avrebbe voluto per il figlio una vita clericale e quindi lo inserì nel 1641 nella Congregazione dell’Oratorio.
Tuttavia La Fontaine sviluppò fin da giovane l’amore per la letteratura e nel 1654 pubblicò il suo primo scritto basato su un adattamento dell’Eunuchus di Terenzio.
Dopo questo primo scritto e abbandonati gli studi ecclesiastici si diede a vastissime letture e frequentò gli ambienti artistici e letterari di Reims e Parigi, dove si stabilì nel 1658.
Nella capitale francese iniziò a prestare servizio al ministro delle finanze Fouquet a quale gli il poema eroico Adonis (1658), ispirato a Ovidio, ottenendone in cambio una pensione. Tuttavia nel 1661 il suo protettore cadde in disgrazia, La Fontaine coraggiosamente prese le sue parti scrivendo in sua difesa L’elégie aux nymphes de vaux: questo lo fece cadere a sua volta in disgrazia e in gravi difficoltà finanziarie.
Alla fine del 1674 pubblicò i Contes et nouvelles en vers, un gruppo di racconti e novelle scritti in versi.Racconti e novelle in versi), ispirati a modelli italiani, soprattutto Ariosto e Boccaccio. I temi licenziosi (che gli procurarono la condanna reale nel 1675) erano ripresi con una certa freschezza, per quanto soffocata dalla regolarità del decasillabo e dell’ottonario. Tuttavia alcuni racconti sono pregevoli, come il celebre Joconde.
Le Favole di La Fontaine
Nel 1668 uscirono i primi sei libri delle “Favole scelte messe in versi”(Fables choisies mises en vers). Insieme ad esse uscirono anche le meravigliose illustrazioni di Chaveau. Ispirato da raccolte medievali e rinascimentali, il poeta superò tutti i suoi modelli toccando vertici di elegante brevità, varietà di toni e ritmi.
Fra le favole più celebri che scriverà nella sua vita citiamo sicuramente Il gallo e la volpe, Il corvo e la volpe, Il gatto e la tigre.
La morte è uno degli elementi ricorrenti nelle Favole, in associazione al diritto del più forte, senza però trascurare il senso di solidarietà e di pietà verso gli infelici.
Infatti dietro alle Favole di La Fontaine una delle morali complessive è l’accettazione completa della natura umana: ad esempio La Fontaine certamente non vuole dare ragione al lupo nella favola celeberrima, però ammette l’impossibilità di salvare l’agnello.
Il successo del libro fu enorme delle sue favole su enorme.