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Scopri i puzzle Paul Klee
oppure leggi tante informazioni e curiosità su paul klee
Scopri insieme a noi i nostri Puzzle Klee e immergiti pezzo per pezzo nella rivoluzione del colore dei puzzle d’arte astratta.
L’ arte di Klee è caratterizzata dall’intimo rapporto tra opera artistica e vissuto emotivo tra colore e scoperta.
Abbiamo scelto i Puzzle Klee per permettervi di entrare nelle profonda intimità di un opera d’arte, nell’estasi del colore e nella profondità del viaggio.
Infatti ciò che colpisce dei dipinti di Paul Klee è la ricerca continua di comunicare e esprimere l’identità interiore attraverso l’arte. Le sue opere sono intrise di un senso musicale. Per questo come musicisti alla ricerca della nota perfetta noi di puzzle arte vogliamo farvi scoprire le opere del Klee attraverso i suoi puzzle klee.
Osservare le opere nel Puzzle Klee in tutti i particolari e scoprirle pezzo per pezzo significa intraprendere un viaggio dentro le tue emozioni, tra colori e forme.
La storia di Paul Klee
Paul Klee nacque da padre tedesco e madre svizzera: per questo, malgrado abbia cercato di ottenere la cittadinanza elvetica, restò, invece, cittadino tedesco anche dopo essere stato cacciato dai Nazisti.
Dal 1891 al 1901 studiò a Monaco all’Accademia di Franz von Stuck. In seguito trascorse un anno in Italia, quattro a Berna e un periodo a Parigi prima di ritornare ancora a Monaco.
La sua figura, sacrale e silenziosa, fu presente in tutti i gruppi e i momenti salienti dell’Avanguardia: dall’Astrattismo al Dadaismo, dal Surrealismo al gruppo di docenti del Bauhaus.
Ma la sua vasta produzione, circa novemila tra disegni, acquerelli, incisioni, quadri a olio, maschere, marionette e rilievi non può essere ascritta a nessuna di queste tendenze: era invitato a esporre con tutti, ma volle rimanere un isolato, felice di dipingere in cucina, su piccoli fogli, mentre badava al figlio Felix e la moglie guadagnava da vivere dando lezioni di pianoforte.
Fu disposto a riconoscere influenze tra cui anche quella determinante dei Futuristi italiani, ma fuggi sempre dalle dinamiche competitive interne ai gruppi: anche per questo abbandonò l’insegnamento al Bauhaus, dove era stato chiamato all’unanimità nel 1921 e dove aveva insegnato con passione.
L’arte e i colori di Paul Klee
Il suo esordio sulla scena artistica d’avanguardia era coinciso con la seconda
esposizione del Cavaliere Azzurro nel 1912, a cui prese parte senza però condividere il tono mistico dei compagni: Jawlensky, Kandinskij, Marc e Macke.
Questi rapporti lo instradarono sulla via che gli era più propria, quella del colore, che andò a cercarsi poi in Tunisia: memorabile fu il viaggio che intraprese nel 1914 con Macke.
I colori abbacinanti del Mediterraneo e le modulazioni della luce del Sud, così squillante al confronto di quella nordica, lo lasciarono in uno stato di stupore per giorni.
Due settimane dopo l’arrivo scrisse nei suoi diari:
Il colore mi possiede. Non ho più bisogno di inseguirlo: mi possiede per sempre, lo so. Il colore e io siamo una cosa sola. Io sono un pittore.
Il segno e il linguaggio primordiale dell’arte
Klee cercava una via di uscita dal pericolo di non essere che un successore dei grandi artisti del passato
Sono passato davanti alla Pietà nella basilica di San Pietro senza che essa lasciasse in me alcuna impressione, mentre resto incantato davanti a qualsiasi vecchio Salvatore
I territori da sondare per sganciarsi da un’eredità troppo pesante erano altri:
non il Mediterraneo classico e cristiano, ma quello arabo e selvaggio. Non l’arte raffinata di fine ottocento, ma la pittura popolare con tutti i colori e i pittori che usano l’arte come linguaggio primordiale.
Klee e la musica
Perché alla musica è consentito non rappresentare nulla, se non degli stati d’animo, mentre alle arti visive è richiesto di produrre oggetti esterni? Non è su questo supremo grado di astrazione che si fonda la storica superiorità della musica, nella scala delle arti, rispetto alla pittura?
La passione per la musica che caratterizza l’infanzia è destinata a segnare profondamente la sua vita e la sua opera.
Anche il filosofo di Worringer, nel suo saggio Astrazione ed Empatia sostenne che la musica offriva il modello più adatto a un genere di arte che fosse in grado di interpretare non tanto le forme esteriori della natura, ma i suoi meccanismi interni: il ritmo, le variazioni di intensità, gli accordi.
In questo stesso periodo si intensificarono gli studi sull’analogia tra la scala dei colori e quella delle note. Non è un caso che i maggiori tra gli Astrattisti abbiano avuto una formazione musicale importante.
Molti studiosi ascrivono i primi quadri realmente astratti al lituano
Infatti Paul Klee era nato da una famiglia di musicisti e lui stesso era i un violinista di qualità eccelsa. I suoi studi sull’armonia musicale si sono riflessi in varie serie di opere, i per esempio nei Quadrati magici del 1936 in cui venigono sistematicamente studiati i rapporti quantitativi tra i colori.
Inoltre nello spirituale nell’arte Kandinskij fece i una disamina precisa sui rapporti tra i colori dello spettro e il suono di particolari strumenti: ne derivarono accoppiate come giallo-tromba, vermiglio-tuba, azzurro-flauto, blu-violoncello.