Molti dei luoghi dipinti da Cézanne sono stati identificati, incluso il dipinto Vue sur l’Estaque et le château d’If. Confrontando le sue immagini con i luoghi reali, diventa chiaro che spesso spostava il suo cavalletto, giustapponendo diversi punti di vista mentre lavorava nei giorni successivi.
I quadri di Cézanne non riprodussero mai ciò che gli occhi dell’artista vedevano, ma proposero una sua personale interpretazione della realtà.
Si tratta quindi di opere all’apparenza bizzarre e sconcertanti, in realtà concettualmente assai complesse, che prendono le distanze dall’accademismo e, nel contempo, dalla cosiddetta rivoluzione impressionista.
«non stupisce che le pitture di Cézanne siano state da principio derise come pietose croste, non è difficile però scoprire la ragione di questa goffaggine. Cézanne aveva deciso di non accettare per dato nessun metodo pittorico tradizionale, ha voluto ricominciare daccapo, come se non fosse esistita pittura prima di lui».
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