Il giovane Adamo, nudo e dal corpo atletico, colto nella posizione di una statua classica, sembra lentamente risvegliarsi da un sonno profondo e distendersi a sua volta per ricevere il flusso vitale.
Le due braccia, volutamente isolate sul cielo latteo, costituiscono il fulcro
di tutta la scena. Un’idea ancora una volta nuovissima, nata da una creatività inarrivabile capace di scardinare la tradizione delle Sacre scritture (che raccontano invece come Dio soffiasse sulla sagoma in argilla del primo uomo) e di realizzare una scena di disarmante potenza nella sua semplicità, portatrice di un messaggio universale che esprime la vicinanza di Dio all’uomo e la nostra aspirazione al bene e alla salvezza.
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