L’arte egizia costituisce uno dei fenomeni più singolari e irripetibili di tutta la storia dell’uomo. Per circa tre millenni, infatti, essa ha saputo conservare caratteristiche proprie, autonome e ben riconoscibili, rimanendo sostanzialmente indifferente a qualsiasi influsso esterno.
L’arte egizia ha origini antichissime, precedenti al IV millennio a.C., e si intreccia nei secoli con l’arte delle culture vicine, infatti venne influenzata dalla cultura sirio-fenicia e da quelle orientali. La sua influenza arriva fino al XIX secolo e oltre. Si può suddividere in due grandi periodi: l‘arte predinastica e l’arte dinastica.
L’arte dinastica, con tre principali periodi, segue un’evoluzione non lineare, caratterizzata da alcune fasi di grande sviluppo intervallate da periodi oscuri.
Il trono d’oro del re Tutankhamon è un capolavoro d’arte, non solo nei tempi dell’antico Egitto, ma anche nella storia dell’arte odierna. Il trono di Tutankhamon come in molti paesi orientali, era un simbolo di autorità e prestigio. Infatti sei sedie furono sepolte con Tutankhamon nel suo sepolcro, sparse per l’Anticamera e la dependance. Per gli antichi egizi, il Trono significa in geroglifici ed era l’emblema della Dea “Iside”. Quindi il re che era seduta sul trono era rappresentato come il figlio di “Iside”, che è il Dio “Horus”: il re era sacro perché è “Horus”.