Notte stellata puzzle Van Gogh

La pace che promana dai dipinti del periodo di Arles fu di breve durata per l’artista. A distanza di circa due anni, infatti, egli sarebbe andato incontro alla morte in un campo di grano maturo.

Intanto, nel periodo del suo ricovero nella struttura per alienati mentali Saint-Paul-de-Mausole, vicino a Saint-Rémy de Provence, le tele di Vincent accolgono significati simbolici cari all’amico Gauguin e mai da Van Gogh dimenticato mentre i colori, distribuiti in maggiore quantità sulla superficie del dipinto, consentono una tecnica prossima alla modellazione.

Il soggetto del puzzle notte stellata Van Gogh è un’opera che si coglie con immediatezza, di grande fascino, dal forte potere evocatore, apparentemente semplice, ma di natura assai complessa.

In primo piano l’artista ha dipinto un alto e scuro cipresso uno dei soggetti ricorrenti ai tempi del soggiorno a Saint-Rémy, un soggetto «difficile», come più volte Vincent ebbe a scrivere.

In una piccola valle si adagia un paesino Saint-Rémy o ricordi del villaggio natio dominato dalla cuspide di un campanile. A destra prospera un oliveto. Sul fondo le alte colline delle Alpilles tagliano la tela diagonalmente, cosicché la maggior parte della superficie pittorica è occupata dall’aranciata luna falcata e dal vasto cielo stellato.

Il cipresso è quasi l’aspirazione all’infinito, la forza della pace cercata, specchio dell’anima di Van Gogh. Il paesaggio, a prima vista idilliaco e riconciliante, in effetti parla anche un’altra lingua, quella potente delle visioni romantiche di una natura terribilmente grandiosa.

Inoltre le colline azzurre nella notte, trattate con linee ondulate e parallele, non hanno più il rassicurante aspetto di rilievi pettinati dal vento, indorati e scaldati dal sole, ma sembrano minacciose acque dilavanti, di cui le curve degli ulivi sono le frange più avanzate e ribollenti.

Infine il cielo con occhiute stelle più o meno splendenti, pare percorso da pericolose e aggressive palle di fuoco trascinate nella corrente densa dello spazio, che si modella in onde titaniche e vorticose, come rispondendo a un’implacabile necessità.