- 16/04/2021
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- Come arredare casa con un puzzle
- Marco
Arredare stile giapponese è molto in voga nel design di interni degli ultimi anni, sia per un fatto estetico, sia per quella generale tendenza a ritornare alle forme pure e naturali dell’ambiente che ci circonda.
Per ritrovare nella propria dimora quell’eleganza e quella spiritualità tipiche degli ambienti orientali, ecco qualche idea interessante che potete trovare all’interno del nostro catalogo di quadri puzzle da appendere, tra cui due opere di Monet e la fedele riproduzione di uno dei maestri più illustri del Sol Levante, Hokusai.
Sommario
Arredare in stile giapponese con richiami alla natura
Perché la natura è così fondamentale in una casa in perfetto stile giapponese?
Perché la cultura stessa cinese e giapponese, compresi tutti gli idiomi orientali, si fondano su una strettissima connessione tra l’uomo e l’ambiente circostante. Infatti, ogni ideogramma rappresenta un concetto, una figura rubata alla sfera naturale, ma anche la lingua prende ispirazione da Madre Natura.
Ad esempio, se vogliamo rimanere legati al settore dell’arredamento, con il termine giapponese feng shui si identifica il vento e l’acqua, e si ricerca l’armonia nell’ambiente domestico, secondo i principi della filosofia orientale dell’equilibrio energetico.
Quindi, nel design contemporaneo, rispettare le regole feng shui significa collocare i mobili a seconda delle condizioni igrometriche della casa e alla disposizione delle porte e delle finestre, dell’umidità, della luce e così via.
Invece, spostandosi in ambito culinario, lo shabu shabu è una ricetta in cui i commensali cuociono le pietanze direttamente in un brodo caldo, al centro della tavola: in lingua giapponese, questa parola riprende il suono delle onde e il movimento del mare, associandolo al gorgoglio della minestra sul fuoco.
Come si può ben comprendere da questi due semplici esempi, tutta la cultura e l’ideologia giapponese sono fortemente legate alla sfera degli elementi naturali.
I fiori di Monet
Un piccolo passo per iniziare ad arredare stile giapponese sarebbe quello di appendere un puzzle che raffiguri acqua, fiori, o vegetazione.
Claude Monet, con la sua opera Impressione sul levar del sole del 1872, fonda, insieme ai suoi colleghi, un nuovo termine che viene accolto come provocazione da tutto il mondo dell’arte dell’epoca.
Infatti, l’impressionismo viene coniato durante la mostra del fotografo Nadar. Un critico accusa gli artisti di non essere in grado di dipingere, ma semplicemente di mettere sulla tela una mera impressione della natura. Senza rispettare i canoni del disegno della base d’appoggio, in favore di tante pennellate date a caso per riprodurre un momento, un attimo caduco, debole e fugace.
In realtà, gli Impressionisti, tra cui Monet, Renoir, Camille Pissarro e molti altri, eliminano il tratto nero del disegno e utilizzano il colore nella sua valenza materica per emulare la natura e le luci che sagomano la figura. Più avanti negli anni, la frattura con il sistema compositivo del bordo nero diventerà ancora più vigorosa nei Puntinisti, fino a esasperarsi completamente nell’Espressionismo, nel Fauves e nella scissione definitiva con il figurativo.
Monet e le Ninfee in un puzzle da 1000 pezzi
Già nelle famose ninfee di Monet si vede questo allontanamento graduale con l’iconografia convenzionale: i fiori dipinti dal pittore si fondono completamente nel riflesso dei flutti. E si compenetrano con quei colori del lilla e dell’azzurro, dell’indaco e del verde delle foglie, in un girotondo continuo e reciproco.
Proprio questa danza cromatica regala degli effetti pittorici e plastici molto suggestivi. Infatti chi ha la fortuna di ammirare la tela da vicino ed è stato all’Orsay di Parigi, può verificare le pennellate materiche in cui la tempera e i colori a olio fuoriescono dal supporto, così vividi e pulsanti.
Ogni quadro di Monet, pur riprendendo sempre il medesimo soggetto delle ninfee, è differente dall’altro perché diversi sono il contributo e il riflesso della luce sui petali e sullo specchio dell’acqua, e inediti sono gli effetti che si ripercuotono sulla retina, proprio come nell’impressione dello scatto analogico in fotografia.
Il Monet ninfee puzzle formato panoramico da 1000 pezzi, è perfetto per richiamare concetti acquatici e floreali tanto cari allo stile giapponese!
Ma per arredare stile giapponese, dove si può collocare un quadro puzzle con Ninfee, l’omaggio alla pittura Impressionista del XIX secolo?
Sicuramente in un ambiente privato come il bagno che riproponga la tematica dell’acqua, oppure nella sala in cui avete installato una vasca idromassaggio o una piscina, per una sauna Spa tutta home living.
Monet Water Lilies da appendere o da appoggiare sul secrétaire
Un’altra versione delle Ninfee di Claude Monet sono i celebri gigli acquatici nei toni del rosso, del lilla e del blu. Si tratta di un altro interessante quadro puzzle da appendere per arredare stile giapponese in modo elegante e raffinato.
Le tele di Monet, così naïf, celano una fortissima connessione con l’arte del Sol Levante e con quella genuinità, quasi primitiva, dei segni e dei simboli della scrittura.
Secondo la biografia dell’artista, Monet si interessò alle pergamene e alle pitture sulla carta da papiro di antichi maestri giapponesi, restando affascinato e profondamente colpito dalla semplicità e dalla bellezza di quelle figure, ingenue e allo stesso tempo profonde e benefiche per l’anima.
Se ci pensiamo bene, le tele di Claude Monet, le ninfee, i gigli e i suoi ruscelli, sono molto affini alle decorazioni dei paraventi delle case giapponesi: ovunque si percepisce il desiderio di riconciliarsi con la sfera naturale, di ritrovare quel contatto con la Terra e quel legame tra spirituale e terreno.
A partire dal futon giapponese e al modo tradizionale di consumare il pasto in modo raccolto, la gente giapponese ha un profondo rispetto per la casa e per l’aspetto naturale, e cerca di avvicinarsi il più possibile al contatto con l’ambiente.
Onda Hokusai puzzle
Katsushika Hokusai è stato un incisore e pittore giapponese nato nel 1760 e morto nel 1849, qualche decennio prima della celebre mostra nello studio del pittore Nadar: sono proprio i suoi dipinti, le sue indagini sulle onde del mare e sulla decorazione a ispirare i pittori dell’avanguardia Impressionista.
Vi proponiamo il quadro puzzle Onda di Hokusai che raffigura la sua mitica onda spumeggiante, perfetto per arredare stile giapponese la sala da pranzo e il living di un appartamento chic e di classe.
Infatti, Hokusai è l’artista moderno che meglio incarna i principi di natura e di forza espressiva, senza dimenticare quella spiritualità che è in nuce alla cultura del Sol Levante.
L’acqua, il mare, lo scrosciare dei fiumi e dei torrenti hanno un potere divino per i Giapponesi; proprio per questo, secondo la cultura e la tradizione, ogni forma di vita deve esistere vicino a un corso d’acqua.
Proprio i ruscelli artificiali sono parte integrante del giardino Zen, con il suo decorso tipico e i ciottoli che delimitano il suo perimetro. Anche gli stagni con i pesci rossi sono un tema molto caro alle incisioni giapponesi, un tema poi riproposto anche dallo stesso Claude Monet.
Soprattutto nell’epoca contemporanea in cui il Giappone e la Cina sono caratterizzati dall’industrializzazione e dalla tecnologia sempre più prepotenti che impongono vertiginosi palazzi e grattacieli che solleticano le nuvole, tornare al contatto con la natura è un tema molto caro ai pittori e agli artisti di oggi, quasi per esorcizzare un vuoto spirituale sempre più galoppante.
Arredare casa in stile giapponese
Per ottenere una deliziosa casa “japan style”, ti basterà appendere uno dei nostri puzzle artistici da 1000 pezzi: tra le altre idee di stile, vi consigliamo di utilizzare piante alte e rigogliose, come i tronchetti della felicità, oppure dei piccoli giardini zen e dei bonsai che ritaglino uno scorcio di natura nella scrivania del vostro ufficio.
Invece i futon e le stuoie sono l’ideale nella sala da pranzo: potete usare delle sedute ribassate in combinazione con qualche mobile antico in legno, su cui semplicemente appoggiare uno dei puzzle d’arte che vi abbiamo consigliato.