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William dyce puzzle

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William Dyce Puzzle

William Dyce (1806-1864) fu un pittore scozzese e uno dei promotori della formazione dell’educazione dell’arte statale in Gran Bretagna.
Fu anche sostenitore della Fratellanza pre-raffaellita e ebbe un ruolo vitale nelle loro prime promozioni.
È diventato famoso per il suo lavoro meraviglioso nell’ambito religioso e nella lettura romantica della storia e dei racconti.

La vita di Dyce

William Dyce nacque nella Marischal Street ad Aberdeen nel 1806 come terzo e più piccolo figlio di una prestigiosa famiglia britannica.

Suo padre, il dottor William Dyce di Fonthill Cuttlehill, era un noto medico e un illustre ricercatore nel campo dello sviluppo scientifico.
Sua madre era la figlia di James Chalmers. Apparteneva alla famiglia più nota della città avendo ricevuto grande rispetto e onore per secoli ad Aberdeen.

Dyce ricevette la sua istruzione al college di Marischal, poi all’università di Aberdeen e alla fine ha conseguito la laurea in matematica a soli 16 anni.
Suo padre voleva che studiasse medicina o teologia. Infatti studiò sia le discipline scientifiche che quelle religiose, tuttavia il suo riferimento è l’arte in particolare la pittura.

Quindi già in giovane età iniziò a studiare segretamente arte e a vendere le sue opere. Grazie a queste vendite, fu in grado di sostentarsi autonomamente e trasferirsi nella zona commerciale di Londra.

Fu presentato al presidente della Royal Academy e vedendo il suo amore per l’arte, il presidente stesso cercò il permesso di suo padre per lasciargli studiare arte. Quindi iniziò a fare disegni per la Sala egizia e successivamente ha iniziato la sua carriera come apprendista presso la School of Royal Academy.

William Dyce pittore

L’accademia reale britannica fu il trampolino di lancio del grande lavoro di Dyce .

Però non soddisfatto del sistema, quando ebbe l’opportunità di visitare Roma grazie all’offerta di Alexander Day, accettò di trasferirsi e iniziare una nuova vita in italia.
Iniziò a lavorare e rimase per 9 mesi a Roma concentrandosi sulle opere di Nicholas Poussin e Tiziano.

Dopo un anno, nel 1826, tornò a casa ad Aberdeen e decorò la casa di suo padre. Espose la sua prima opera “Bacco allattato dalle ninfe di Nissa” alla Royal Academy di Londra nel 1827.
Successivamente nello stesso anno ritornò a Roma per sviluppare la forma d’arte preraffaellita.
Nel 1828, tornato ad Aberdeen, dipinse “Madonna col bambino” e altri ritratti di straordinaria bellezzai.

Tuttavia non ricevette l’apprezzamento della critica e quindi decise di prendersi una pausa dalla pittura e pose la sua attenzione nuovamente nella sua ricerca scientifica. Infatti non molto tempo dopo, ricevette il premio Blackwell per il suo saggio sull’elettromagnetismo al college di Marischal.

La pittura romantica di Dyce

Tornato a dipingere, prediligendo i ritratti e le opere romantiche, tornò nel territorio scozzese.

Infatti si stabilì a Edimburgo per 7 anni, a partire dal 1830, realizzò circa 100 ritratti semplici ma anche molto lucidi e attraenti.
La qualità fu centrale nella sua ricerca. Infatti Dyce trattò il ritratto con la stessa cura e attenzione che permeava tra lo studio scientifico e la ricerca artistica.

Il ciclo arturiano di Dyce

Inoltre dopo essere tornato a lavorare presso la corona britannica Dyce fu incaricato di decorare la Robing Room della regina nel palazzo
Scelse come soggetto le leggende arturiane,  ebbe qualche difficoltà ad adattare l’amore cortese delle storie di Merlino ai costumi vittoriani.
La leggenda arturiana divenne popolare più tardi nel periodo vittoriano, ma quando Dyce ricevette l’incarico di decorare la stanza, nel 1847, era ancora un argomento oscuro.

La leggenda divenne presto un grave problema per Dyce, in quanto accende l’infedeltà di una regina, che provoca la caduta di un regno.
Dopo aver inizialmente sperimentato una sequenza narrativa in cui il racconto si sarebbe svolto nei pannelli della stanza, Dyce lo abbandonò a favore di un approccio allegorico.

Nella loro forma finita, gli affreschi di Dyce raffigurano scene della leggenda arturiana che hanno lo scopo di esemplificare le virtù inscritte sotto di esse. Le azioni delle figure nei suoi affreschi sembrano allo spettatore moderno di trasmettere qualità il cui status di virtù è incerto. Infatti la connessione tra gli episodi della leggenda arturiana e le virtù che rappresentano è talvolta difficile da discernere.

Tuttavia le virtù rappresentate sono Misericordia, Ospitalità, Generosità, Religione e Cortesia.

Dyce stava lavorando agli affreschi di Westminster quando l’edificio crollò.

La morte di Dyce

Tornato a casa terminò la sua vita senza completare il grande lavoro arturiano nella House of Parlament e il 14 febbraio del 1864 morì nella sua casa di Streatham.
Fu sepolto nella chiesa di St Leonard, a Streatham. Una vicina fontanella, progettata in stile neogotico da Dyce, gli fu successivamente dedicata dai parrocchiani.