Toulouse-Lautrec si sentiva veramente a suo agio nell’ambiente del Moulin Rouge. Infatti in quell’ambiente notturno poteva essere autenticamente se stesso.
La completa libertà nasceva nel fatto nessuno si curasse né della sua malattia, né delle sue origini aristocratiche. Con questo Ballo al Moulin Rouge, in particolare, il pittore intende cogliere l’ordinaria follia e l’ambiguità di una notte di Montmartre.
Henri de Toulouse Lautrec è il pittore di quel delirio notturno. Per questo ne immortala la vita contribuendo alla sua fama: tra i suoi quadri più famosi Ballo al Moulin Rouge noto anche come Valentin le Désossé addestra le nuove leve (1889-1890).
Toulouse Lautrec era più interessato alle persone che ai luoghi: delle ballerine, degli avventori, del popolo della notte mostra corpi guidati dalla musica.
Dietro allo sguardo rapito dal movimento delle gambe de La Goulue, nelle sue sensuali calze rosse, ci siamo noi di rosa vestiti, abbagliati da ciò che la musica riesce a sprigionare.
Il Ballo al Moulin Rouge è una delle tele più complesse lasciateci da Toulouse-Lautrec. Infatti i protagonisti dell’opera sono proprio la Goulue e Valentin le désossé: li troviamo in fondo a sinistra.
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