All’interno di una poverissima casa cinque contadini stanno consumando il loro pasto frugale a base di patate fumanti e di bollente caffè nero, immersi in un’oscurità appena rischiarata dal lume di una lampada a petrolio appesa alle travi del soffitto. Le loro mani nodose che hanno vangato il terreno, seminato e raccolto le stesse patate che essi mangiano, i loro volti individuati da piani spigolosi, scavati dalla fatica e dalla rassegnazione, sono gli elementi essenziali del dipinto.
L’ambientazione, sostenuta da una prospettiva approssimativa, si fonda soprattutto sulla disposizione del tavolo in primo piano, evidenziato dalla luce della lampada, e sulla varia gestualità delle persone raccolte attorno a esso secondo punti di vista che le propongono di fronte, di spalle di tre quarti.
Della misera abitazione si intravedono solo un mobile, a destra, su cui è appoggiata una teiera, delle stoviglie di legno su una mensola, al di sopra della donna anziana che versa il caffè. Infine una stampa raffigurante una crocifissione segno della fede schietta della famiglia contadina.
I colori terrosi e pastosi si limitano all’ocra, al marrone e al verde cupo e sono così simili, quanto a gradazioni, da dare l’impressione di un dipinto monocromo.
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