I maestri di Canaletto
Proprio tre pittori di questo stile fuorno i suo grandi mastri dell’arte.
In particolare, i suoi modelli di riferimento sono: Viviano Codazzi, che Antonio non può conoscere da vivo in quanto scomparso nel 1670 famoso per le sue prospettive architettoniche e i suoi meravigliosi paesaggi con rovine.
Il secondo ĆØ Giovanni Paolo Pannini, famoso per le sue vedute fantastiche, molte delle quali ispirate alle antichitĆ romane. Infine Gaspar van Wittel, grandissimo pittore olandese, considerato tra i padri del vedutismo e forte del gusto per il dettaglio e l’impostazione descrittiva e tersa tipici del vedutismo nordico.
Tornato a Venezia inizierĆ la sua vera vita da artista.
Tuttavia la vita del maestro veneziano non fu tutta rose e fiori. Per il suo fare eccentrico e il suo carattere poco malleabile cāera chi scriveva che i suoi dipinti Ā«stordivanoĀ» lāocchio dello spettatore, per la loro esattezza, ma anche chi si lamentava,Ā per i prezzi ritenuti esosi.
Infatti fra questi, nel 1736, il conte svedese, Carl Gustav Tessin, con una dichiarazione che lascia spazio a pochi dubbi:
Canaletti, pittore di vedute, lunatico, intrattabile, che vende un quadro da collezione fino a centoventi zecchini, sāĆØ impegnato a non lavorare che per un mercante inglese, chiamato Smitt. Da scartare.