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Ponte giapponese Monet – puzzle 1000 pezzi
25,00€
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Il puzzle del ponte giapponese Monet della marca Pomegranate da 1000 pezzi ritrae uno dei soggetti più belli e ricercati della serie delle ninfee del pittore Claude Monet.
La bellezza de la passerella giapponese sta nel fatto che questo quadro sia ben caratterizzato dall’utilizzo saggio dei colori e il bellissimo effetto di luce che quest’ultimi riescono a dare, realizzando una scena molto naturale e dalle caratteristiche fortemente impressioniste.
Infatti proprio i giochi di luce, i colori brillanti e l’intensità delle pennellate fanno di questo puzzle d’arte un vero capolavoro da terminare e da appendere nella propria casa: un vero quadro d’arte.
Informazioni aggiuntive
Numero pezzi | |
---|---|
Marca | |
Artista | |
Movimenti artistici | |
Museo d'arte | |
Dimensioni dell'opera | 89,5 cm x 115,3 cm |
Difficoltà | |
Dimensioni puzzle | 50,8 x 63,5 cm |
Dimensioni scatola | 33 x 25 x 5 cm |
EAN | 9780764940446 |
Caratteristiche del puzzle
Il puzzle ponte giapponese Monet è un meraviglioso modo per scoprire le emozioni che solo un’opera d’arte impressionista sa regalare.
Infatti l’esclusiva edizione del marchio americano Pomegranate propone un puzzle dalle ottime qualità di stampa e taglio. I colori del puzzle sono vivi e molto corposi ed esprimono tutta la forza dirompente delle pennellate tipiche dei pittori impressionisti. I tasselli sono robusti e spessi e l’incastro è buono. La griglia del puzzle è regolare ma non è assolutamente monotona. Comporre il puzzle ponte giapponse Monet sarà sicuramente molto divertente e il risultato finale di grandissima soddisfazione.
Il Puzzle ponte giapponese Monet nel dettaglio
Il puzzle “ponte giapponese Monet” da 1000 pezzi della marca Pomegranate è un bellissimo puzzle d’arte impressionista.
Il soggetto è molto ricercato e noi lo proponiamo nella esclusiva edizione Pomegranate.
I colori del puzzle sono vivi e molto fedeli al dipinto originale, i dettagli e la stampa molto curati. I tasselli del puzzle sono spessi e robusti e l’incastro è perfetto.
Numero pezzi1000 | MarcaPomegranate |
||
Dimensioni puzzle (cm)50,8 x 63,5 |
Dimensioni scatola (cm)33 x 25 x 5 |
Descrizione dell’opera
Il ponte giapponese Monet, conservato a New York presso il Museum of Modern Art, è uno dei quadri più famosi del pittore impressionista Claude Monet. Questo dipinto del 1899 appartiene al tardo periodo della carriera artistica del francese, quando decise di comprare una proprietà della pittorica cittadina di Giverny. In questo villaggio della Normandia, situato a metà via tra la grande Parigi e l’amata Rouen, trascorse gli ultimi quarant’anni della sua vita assieme alla seconda moglie e alla figlia.
Il quadro in questione fa parte di una serie di ben 12 quadri che rappresentano un panorama visto sempre dallo stesso punto di vista.
Nel suo dipinto viene rappresentato il ponte di legno in stile giapponese che l’artista fece costruire nel giardino della sua villa a Giverny, circondato dalle numerose piante esotiche che egli coltivava e dalle ninfee a lui care.
In particolare, all’interno di questo quadro, Monet si concentra soprattutto sul colore molto particolare del ponte, che si mescola tra il blue e il verde, senza però tralasciare tutta la particolare scena che prende vita al di sotto dello stesso ponte, come se quelle piante acquatiche costituissero un vero e proprio mondo a parte.
La bellezza de la passerella giapponese sta nel fatto che questo quadro sia ben caratterizzato dall’utilizzo saggio dei colori e il bellissimo effetto di luce che quest’ultimi riescono a dare, realizzando una scena molto naturale e dalle caratteristiche fortemente impressioniste. L’artista ha progettato ogni minima caratteristica presente all’interno di questa composizione, senza tralasciare alcun dettaglio, facendo in modo che al momento della trasposizione su tela ogni elemento naturale ed artificiale fosse al posto giusto, garantendo il miglior risultato possibile.
Se fino ad oggi, in altri dipinti, appariva trasparente, in questo dipinto Monet ci mostra la profondità dell’acqua. In perfetto stile impressionista, le pennellate sono veloci, intense e in varie direzioni, con lo scopo di dare movimento al quadro. Monet dipingeva in varie ore del giorno per vedere i mutamenti della luce del sole. Osservando la scena riusciamo a percepire i cambiamenti della natura che ritrae: “Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. A forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente. ”Il dipinto trasmette una sensazione di calma e tranquillità: un ponte immerso nel verde, i colori armoniosi e le luci che si diffondono nello spazio trasportano l’osservatore nella “finestra di paradiso” che Monet ha creato.
Monet, il pittore di Ninfee
Il senso reale e ultimo della pittura “en plein air“, che Monet aveva praticato per tutta la vita, trova la sua piena realizzazione e il suo culmine ideale nella scelta di dipingere quell’opera straordinaria da lui stesso costruita, inventata e resa armonica e pittorica, il giardino di Giverny.
Proprio immergendosi in quello spazio immaginato e progettato, in quel paradiso recintato, della sua fantasia artistica, Monet è riuscito a integrare perfettamente un luogo fisico e reale con la sua pittura, sviluppando il soggetto naturale da ritrarre in anticipo sulla stessa realizzazione del quadro.
Questa operazione, che sembra essere tutta intellettuale, in realtà contiene l’essenza poetica e ideale di tutta l’opera di Monet, rivolta verso una continua ricerca di fusione con la bellezza inafferrabile della natura.
Gli ultimi ventinove anni della sua vita Monet li dedicherà a dipingere le famose Ninfee, ossia duecentocinquanta variazioni pittoriche di un unico e poetico tema, che segnano il culmine creativo ed espressivo dell’artista e il suo ingresso ufficiale nel nuovo secolo.
Si può ammirare il ponticello che attraversa il lago e la superficie delle acque scandita dallo scalarsi delle foglie di ninfee.
Le scene sono caratterizzate ciascuna dalle tonalità dominanti tra cui: rosse, gialle, verdi o azzurre.
Monet, ancora una volta, ci regala piccole e irregolari pennellate utilizzando macchie di colore e dipingendo uno scorcio della natura che risulta, agli occhi di chi l’ammira, impareggiabile.
Le tonalità usate maggiormente dall’artista sono quelle del verde: esse si fondono tra loro creando una suggestiva ed unica sinfonia di colori.
Nell’estate del 1897 Monet aveva invitato, nella sua casa di Giverny, Maurice Guillemot, giornalista della “Revue Illustrée”, perché potesse documentare l’inizio di quella straordinaria serie. Il giornalista descrisse il pittore mentre dipingeva sulla barca nel mezzo del suo giardino acquatico, passando da una tela all’altra durante il trascorrere delle ore.
Il ponte giapponese Monet e il giardino acquatico
Infatti il progetto delle Ninfee, nacque come naturale conseguenza dell’opera di trasformazione botanica del giardino della tenuta di Giverny, che Monet aveva realizzato con grande cura e passione.
Inoltre per Monet il giardinaggio si accordava con la sua sensibilità cromatica e pittorica e con la sua cultura artistica. Le aiuole variopinte, le numerose specie floreali, i glicini, gli iris, le siepi, il prato, gli arbusti con le loro fronde ombrose e i famosi pioppi erano gli elementi di una composizione armonica e impressionista.
Infatti la realizzazione di opere a carattere vegetale era perfettamente costituita da un “effetto a macchie” di colori brillanti e luminosi.
Tuttavia fu lo stagno con le ninfee, costruito su un terreno attiguo al giardino della villa, oltre i binari della ferrovia, a stimolare in particolar modo la fantasia pittorica e lo studio della composizione “acquatica” di Monet. Per questo oltre alle ninfee galleggianti sullo specchio d’acqua, Monet aveva piantato, tutto intorno, salici piangenti e piante esotiche costruendo, anche, un ponticello tipico del giardini giapponesi.
Monet e il colore
La luce fu l’elemento più importante per gli impressionisti. La variante fondamentale nell’interpretazione della natura e della realtà e nella definizione dell’effetto atmosferico nella composizione pittorica.
Inoltre dipingendo direttamente dal vero, all’aria aperta e di fronte alla mutevolezza del soggetto, gli impressionisti sentirono, la necessità di utilizzare una tavolozza nuova. I colori e le tonalità cromatiche scelte sono inedite, quali il verde smeraldo, il giallo di cadmio, il giallo di zinco e il blu oltremare.
L’utilizzo di tali colori a olio sintetici, diffusi tra il 1840 e il 1860 e acquistabili in pratici tubetti, facilmente trasportabili, aveva ulteriormente favorito l’interesse per la resa dell’istantaneità multiforme dell’immagine e della luce solare.
Tuttavia Monet riteneva che fossero colori troppo grassi e spesso li diluiva con l’acqua o li spremeva, prima di usarli, su della carta assorbente per estrarne l’olio.
La tecnica pittorica di Monet si sviluppa, sostanzialmente, sul diverso grado di saturazione dei colori, ossia sul contrasto tra una pennellata luminosa e trasparente e un’altra opaca e pastosa. Gli strati cromatici sottili apparivano luminosi attraverso il bianco dell’imprimitura della tela, a tal punto che la grana rimaneva visibile.
Inoltre le opere di Monet dimostrano, la completa adesione alle contemporanee teorie ottiche dell’accostamento dei colori complementari come, per esempio, Campo di papaveri presso Giverny, del 1885, interamente giocata sulla simmetrica alternanza dei toni cromatici complementari del rosso e del verde.
Infine l’ultimo capitolo di Giverny, dedicato al pittoresco giardino e al suggestivo stagno delle ninfee, farà giungere questo processo pittorico di Monet a una completa maturazione. Infatti durante questo periodo arriverà all’apice della forma costituita da libere pennellate astratte e senza tempo.
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