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Il Museo Van Gogh Amsterdam deve il suo nome al pittore omonimo, di cui possiede la più grande collezione di opere al mondo.
È costituito solamente da due edifici: il principale, aperto nel 1973 e progettato dall’architetto ed artigiano olandese Gerrit Rietveld, e l’ala per così dire nuova, i cui lavori sono terminati nel 1999 sotto la guida attenta di Kisho Kurokawa.
Nel 2002 due grandi opere del celebre artista vennero rubate dalla pinacoteca, una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen del 1855 e la spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta del 1882.
Le tele saranno ritrovate solamente 14 anni dopo, nel settembre del 2016, dopo una perquisizione della Guardia di Finanza ad un gruppo di narcotrafficanti in affari con la camorra.
I dipinti oggi hanno un valore inestimabile.
La collezione artistica di questo straordinario museo olandese riporta le opere di Vincent Van Gogh di ogni fase della sua vita, partendo dall’infanzia e l’adolescenza, passando per i suoi mutevoli stati emotivi per arrivare fino alla morte.
Tra queste possiamo citare: I Mangiatori di Patate, una delle varie realizzazione dei famosi Girasoli e La camera di Vincent ad Arles.
Questo dipinto è definito dallo stesso artista il migliore di sempre, perché ricorda la vita contadina e rurale dell’infanzia ed arriva dopo la serie di teste di contadini che lo aiutarono ad affinare la propria tecnica.
L’opera ritrae un’abitazione di Nuenen piuttosto povera ed illuminata da una luce fioca, con al centro una famiglia di contadini che, dopo aver trascorso la giornata nei campi, si rilassa intorno ad un tavolo per consumare il proprio pasto serale.
Van Gogh mette in evidenza le mani callose e nodose che prendono le patate per mangiarle, le stesse che le hanno raccolte da terra.
Quest’opera del 1888 è in assoluto una delle più conosciute dell’artista, un olio su tela di cm 72×90.
Il soggetto è la stanza da letto di Van Gogh nella casa cosiddetta gialla di Arles, con il famoso letto di legno al lato della camera, un attaccapanni dove si evidenzia il celebre cappello di paglia con cui l’artista si è ritratto un anno prima, ed una finestra aperta, come per far respirare il dipinto.
Importantissime le due sedie di vimini vuote, una vicino al letto ed una alla parete, metafora evidente dell’assenza dell’amico Gauguin e della donna della sua vita, mai effettivamente incontrata.
I Girasoli sono una serie di dipinti ad olio, realizzati fra il 1888 ed il 1889, uno dei soggetti preferiti ed amati dal pittore.
Il dipinto mostra questo caratteristico fiore in varie fasi della fioritura, con le forme complesse degli steli e dei petali, come per dimostrare un grande tormento.
Questi dipinti ebbero un effetto volontariamente rivoluzionario grazie all’uso innovativo del giallo cadmio, particolarmente amato da Van Gogh.
La firma del pittore si trova sul vaso, e come altri grandi maestri, usava soltanto il nome di battesimo, Vincent.
La pinacoteca di Amsterdam legata alla vita ed alle opere di questo grande artista è assolutamente unica al mondo.
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